«Abbiamo necessità che vengano prorogati i bonus 2025, perché le nostre imprese devono avere la possibilità di operare e gli incentivi fiscali sono uno dei volani principali per l’andamento del settore». È quanto chiedono Monica Telleri e Sergio Mucciarini, rispettivamente presidenti delle categorie Legno-Arredo ed Edilizia di Lapam Confartigianato in vista della Manovra di Bilancio 2026.
Dopo la fine del Superbonus e la progressiva riduzione degli incentivi minori, il comparto casa ha necessità di vedere prorogate le agevolazioni attualmente in essere anche nella prossima Legge di Bilancio che il Governo si appresta a presentare. Uno degli obiettivi da raggiungere riguarda il risparmio energetico da conseguire con la direttiva 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia. La condizione necessaria per ottenere questa accelerazione degli interventi sugli edifici è un sistema ordinato di incentivi fiscali, che è già stato penalizzato dalla riduzione delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e la riqualificazione energetica contenuta nella manovra di bilancio dello scorso anno. Le politiche per sostenere i processi di riqualificazione devono consentire di aggredire un patrimonio edilizio vetusto e poco efficiente. La direttiva green degli edifici prevede una focalizzazione degli interventi sugli immobili con le prestazioni peggiori.
«Come confermano i dati – continuano e concludono i due presidenti di categoria – abbiamo necessità che i bonus e gli incentivi vengano mantenuti, perché molte delle abitazioni del territorio hanno bisogno di una importante opera di riqualificazione energetica: basti pensare che nel modenese il 56,4% è in classe F o G. La detrazione al 50% va estesa a tutte le abitazioni e non solo alla prima casa, senza limiti di reddito, perché si tratta di incentivi legati alla capienza Irpef: introdurre soglie sarebbe una contraddizione e rischierebbe di vanificare anche la riduzione dei tempi di detrazione da 10 a 5 anni. Le detrazioni al 50% per ristrutturazioni ed efficientamento energetico, ben diverse dal 110%, hanno favorito la riqualificazione del patrimonio edilizio, l’emersione del lavoro nero e l’innovazione tecnologica del settore. L’edilizia, però, ha bisogno di stabilità: servono regole chiare e durature che consentano a imprese e cittadini di programmare e usufruire davvero delle agevolazioni».