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Fiorano Modenese, bilancio 2026: tasse invariate, scuola e investimenti al centro

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Fiorano Modenese, bilancio 2026: tasse invariate, scuola e investimenti al centroIl Bilancio di previsione 2026-2028 del Comune di Fiorano Modenese, approvato in Consiglio Comunale lo scorso 18 dicembre, registra, anche quest’anno, grande attenzione ai servizi sociali, scolastici e alle politiche giovanili.

“Abbiamo approvato un bilancio costruito sulle esigenze che per noi sono principali: l’educazione, la conciliazione vita lavoro e i servizi per le famiglie, il sostegno alle fragilità, convinti che una società più solidale e che pensa a chi rimane indietro sia anche più solida, sicura e in grado di rispondere alle sfide che verranno”, sottolinea il sindaco di Fiorano Modenese, Marco Biagini.

Sul fronte fiscale, l’Amministrazione conferma le scelte degli anni precedenti: nessun aumento dell’addizionale IRPEF, con soglia di esenzione fissata a 15mila euro, e IMU invariata, comprese le agevolazioni già in vigore. Tra le novità, l’estensione delle agevolazioni IMU anche ai fabbricati di categoria D utilizzati da associazioni senza scopo di lucro. La TARI resta invariata e non sarà applicata la tariffa puntuale per l’anno 2026.

La spesa corrente ammonta a 23,1 milioni di euro, con una quota significativa – oltre il 38% – destinata a scuola, servizi sociali, cultura, sport e politiche giovanili. Restano centrali i servizi educativi: nidi d’infanzia, mensa scolastica, trasporto e assistenza agli alunni con disabilità, centri estivi e prolungamento orario. Confermati per l’anno educativo 2025–2026 i 134 posti nei nidi che hanno consentito di rispondere a tutte le richieste delle famiglie, comprese quelle con un solo genitore lavoratore, oltre al trasporto dedicato e all’appoggio scolastico per studenti con disabilità certificata, che incidono sul bilancio comunale per oltre 900 mila euro.

Tutti servizi offerti che, nonostante un parziale adeguamento all’inflazione, mantengono le tariffe più basse del distretto.

Ampio spazio anche agli investimenti, che nel triennio interesseranno scuole, mobilità, sicurezza e patrimonio pubblico. Tra gli interventi più rilevanti spicca la nuova scuola primaria di Spezzano con palestra, per un costo stimato di oltre 11 milioni circa, in parte coperto da avanzo e da un contributo statale di più di 2 milioni di euro. Per la restante parte è prevista l’assunzione di un prestito.

L’indebitamento pro capite del Comune di Fiorano Modenese, pari a poco più di 200 euro, resterà molto basso, ben al di sotto della media provinciale (600 euro circa) e ancora più di quella nazionale (1600 euro circa).

L’investimento in una nuova scuola, dopo la realizzazione di quella dell’infanzia inaugurata a dicembre 2025, conferma l’intenzione dell’Amministrazione fioranese nell’investire nel futuro della comunità e sulle giovani generazioni, oltre che l’attenzione ad offrire servizi di qualità alle famiglie.

Previste ingenti risorse anche per la manutenzione del territorio nonostante richieda interventi continui.

Un altro intervento piccolo, ma importante per il benessere dei più giovani, prevede la sistemazione e riqualificazione del campo da basket e da calcetto nella zona sportiva di Spezzano, in modo speculare a quanto realizzato nel corso del 2025 al parco XXV Aprile di Fiorano. Si conferma così l’impegno e la volontà dell’Amministrazione di dotare sia Spezzano sia Fiorano di strutture sportive gratuite, di qualità e a libero accesso per tutti i ragazzi.

Le entrate correnti per il 2026 sono stimate in 16,2 milioni di euro, per l’83% provenienti da risorse proprie. Il quadro resta però condizionato dai nuovi vincoli di finanza pubblica introdotti a livello nazionale, che comportano accantonamenti obbligatori e una riduzione del Fondo di solidarietà comunale.

Prosegue inoltre l’attività di controllo tributario, finalizzata a garantire equità contributiva e a favorire strumenti di regolarizzazione come il ravvedimento operoso e la rateizzazione.

Nel complesso, il Bilancio fioranese punta a mantenere i conti in ordine senza rinunciare ai servizi e agli investimenti per lo sviluppo del territorio, sebbene in un contesto reso più complesso dai tagli e dai nuovi vincoli imposti dalla finanza pubblica nazionale.