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A Parma crescono impieghi e risparmi, ma peggiora la qualità del credito

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A Parma crescono impieghi e risparmi, ma peggiora la qualità del creditoAlla fine del terzo trimestre 2025, in provincia di Parma, i prestiti erogati dal sistema del credito risultano in lieve aumento (+0,5%) rispetto alla stessa data del 2024, raggiungendo i 13,9 miliardi di euro.

Secondo i dati della Banca d’Italia, analizzati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia, la dinamica dei finanziamenti alle imprese mostra a settembre un calo dell’1,6%, determinato soprattutto dalla riduzione dei prestiti alle aziende medio-grandi (-1,8%), mentre per le imprese di piccole dimensioni il calo si limita allo 0,4%. Con quasi 8,3 miliardi di euro di prestiti, il sistema imprenditoriale assorbe comunque la quota prevalente degli impieghi bancari (59,2%), di cui l’86,5% destinato alle realtà medio-grandi.

Alle famiglie consumatrici sono invece stati erogati quasi 5,2 miliardi di euro, in crescita del 4,3% rispetto al 2024. A questo segmento è indirizzato il 37,2% degli impieghi complessivi, mentre le restanti quote vanno alle società finanziarie e assicurative e alle pubbliche amministrazioni, che registrano rispettivamente un -1,0% e un +2,9%.

All’interno del sistema produttivo emergono andamenti molto diversi. Il comparto edile mostra un forte ridimensionamento dell’accesso al credito: -7,3% su base annua, per un totale di circa 1,1 miliardi. Anche la manifattura è in calo (-5,2%), con impieghi pari a 3,8 miliardi. I servizi, invece, risultano in controtendenza e crescono del 5,3%, raggiungendo quasi 2,6 miliardi di euro.

Sul fronte della qualità del credito, si osserva un peggioramento del tasso di deterioramento, passato dall’1,9% al 3,9% in dodici mesi. La variazione è influenzata soprattutto dal comparto delle costruzioni, dove l’indicatore balza al 32,7% rispetto allo 0,5% del settembre 2024.

Parallelamente, imprese e famiglie parmensi aumentano la consistenza dei propri risparmi, che raggiungono complessivamente i 31,2 miliardi di euro, con un incremento di 1,4 miliardi in un anno. La crescita è alimentata sia dall’aumento dei depositi (+2,0%, pari a 16,6 miliardi), sia dall’espansione dei titoli in custodia (14,7 miliardi) in crescita del 7,9%.