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UCIMA: “Stop inatteso al Piano Transizione 5.0, serve una soluzione immediata per tutelare le imprese che hanno già investito”

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UCIMA: “Stop inatteso al Piano Transizione 5.0, serve una soluzione immediata per tutelare le imprese che hanno già investito”La chiusura, inattesa e non prevista, del Piano Transizione 5.0 rappresenta un atto che mina la fiducia delle imprese nelle istituzioni e segna una nuova retromarcia rispetto alla volontà dichiarata di garantire politiche industriali stabili e di medio-lungo periodo.

“Molte aziende del settore – afferma Riccardo Cavanna presidente di Ucima, l’Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio – avevano già avviato i propri investimenti, confidando nella disponibilità delle risorse e nelle condizioni agevolative previste dal Piano 5.0. Il blocco improvviso rischia ora di tradursi in un danno economico rilevante e di compromettere la fiducia nelle politiche di sostegno alla transizione digitale ed energetica”.

Ucima auspica che il Governo comunichi quanto prima quali misure intenda adottare per assicurare i finanziamenti attesi alle aziende rimaste escluse dalla misura, in particolare a quelle che, in buona fede, hanno già avviato i progetti e sostenuto costi significativi.

“La soluzione più efficace – prosegue il Presidente – sarebbe quella di destinare risorse nazionali dedicate per soddisfare le richieste rimaste escluse, così da garantire alle imprese le stesse condizioni agevolative previste dal Piano 5.0. In alternativa, è fondamentale prevedere strumenti ponte, come un credito d’imposta transitorio, che permettano di non interrompere gli investimenti già programmati e di preservare la continuità dei progetti in corso”.

“È essenziale – conclude Cavanna – che le politiche di sostegno all’innovazione industriale si sviluppino all’interno di un quadro di certezza e prevedibilità, per consentire alle imprese di pianificare e investire con fiducia nel futuro”.