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Modena nel mirino dei dazi. Cgil: “rischio stangata su cibo, motori e piastrelle”

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Modena nel mirino dei dazi. Cgil: “rischio stangata su cibo, motori e piastrelle”L’aumento complessivo della cassa integrazione del primo semestre 2025 con un più 45%  rispetto al semestre precedente (2024) preoccupa non poco la nostra organizzazione sindacale, ma non stupisce considerando sia il perdurare del calo della produzione in Italia oramai da  27 mesi consecutivi, che una mancanza di politiche industriali che di visione di sviluppo del nostro paese.

Cresce la Cigo (cassa integrazione guadagni Ordinaria) ma soprattutto cresce la CIGS (cassa integrazione guadagni straordinaria) segno di una crisi congiunturale e strutturale.

Stiamo vivendo una profonda trasformazione dell’economia globale: si ridefiniscono gli equilibri geopolitici, si riorganizza la catena del valore e, allo stesso tempo, cresce l’urgenza di governare la doppia transizione, ecologica e tecnologica.

Se a tutto questo uniamo l’introduzione dei dazi statunitensi sui prodotti delle nostre imprese le ricadute per il tessuto economico modenese destano ancora più preoccupazione.

Nell’indagine svolta da Cgil di Modena relativa ai bilanci delle imprese modenesi già si intravedeva  un quadro per alcuni settori merceologici, in forte contrazione. Come si vede dal grafico.

Modena – Export settori 2015 – 2024 (variazione % su anno precedente)
Agro-alimentare Tessile-abbigliamento Ceramica Meccanica Biomedicale Mezzi trasporto Altri Tot
2016 3,58% 3,23% 7,89% -1,71% -4,36% 1,52% 4,34% 2,15%
2017 -0,03% -14,96% 2,64% 9,31% -1,67% 12,62% 3,53% 5,34%
2018 3,85% -10,78% -2,91% 8,27% 5,57% 1,03% 4,72% 2,42%
2019 -2,30% 18,23% -1,00% -0,22% -5,10% 6,35% 0,08% 1,90%
2020 -3,95% -20,02% -2,17% -13,11% -0,88% -5,50% 2,00% -7,00%
2021 18,89% 27,45% 18,62% 24,07% 18,04% 20,61% 15,29% 20,74%
2022 17,60% -1,10% 15,35% 17,65% 15,10% 24,14% 19,43% 18,16%
2023 7,46% -31,34% -14,59% 10,00% 22,58% 20,06% -1,37% 5,93%
2024 8,00% -12,45% -0,55% -9,40% 4,91% 2,22% -4,58% -1,85%

Fonte : CCIAA Modena su dati Istat

 

La competitività delle nostre imprese è messa a dura prova dalla combinazione tra l’aumento dei dazi e la svalutazione del dollaro. Distretti già in forte sofferenza, come quello ceramico, meccanico e del tessile-abbigliamento, rischiano un ulteriore indebolimento. Ma le ricadute potrebbero estendersi anche a settori strategici come l’agroalimentare e il biomedicale.

Il peso dell’export per tutti i nostri settori merceologici è di circa 18,2 miliardi di euro e gli stati uniti ammontano ad oltre il 17%, pari a circa 2,4 miliardi di euro.

 

Export 2015 – 2024 MO-ER-IT (in milioni)
  Modena Emila Romagna Italia
2015  11.767  55.308  412.291
2016  12.020  56.143  417.269
2017  12.661  59.999  449.129
2018  12.968  63.762  465.325
2019  13.214  66.621  480.352
2020  12.290  61.973  434.310
2021  14.839  73.380  520.771
2022  17.534  84.100  624.710
2023  18.574  85.300  625.950
2024  18.231  83.632  623.509

 

Modena – Export 2015 – 2024 aree di destinazione (%)
  Unione europea Stati Uniti Resto del Mondo Totale
2015 44,96% 14,84% 40,20% 100,00%
2016 47,51% 13,62% 38,87% 100,00%
2017 46,62% 14,26% 39,13% 100,00%
2018 47,84% 12,89% 39,26% 100,00%
2019 47,17% 13,38% 39,45% 100,00%
2020 48,00% 12,55% 39,45% 100,00%
2021 47,73% 13,26% 39,01% 100,00%
2022 47,82% 14,65% 37,53% 100,00%
2023 46,84% 15,90% 37,26% 100,00%
2024 45,62% 17,06% 37,32% 100,00%

Fonte : CCIAA Modena su dati Istat

 

Un ulteriore rischio – come ha ricordato il Segretario Generale Maurizio Landini – è rappresentato dalla pressione sulle imprese italiane affinché investano ingenti risorse negli Stati Uniti, con il concreto pericolo di dover delocalizzare parte della produzione oltreoceano.

La necessità è quella di  attivare tutti gli strumenti a supporto di lavoratrici e lavoratori e imprese, aprendo ad un Osservatorio composto da Organizzazioni sindacali, imprenditoriali, Camera di Commercio, Università, le Istituzioni, per leggere in anticipo le dinamiche che si sviluppano e trovare tutte le soluzioni possibili per le imprese e per tutte le loro filiere.

Esprimiamo forte preoccupazione anche per le ricadute che l’accordo raggiunto potrebbe avere sulle famiglie, in particolare sul fronte delle tariffe. Oggi sono soprattutto i lavoratori dipendenti e i pensionati a sostenere il carico fiscale, contribuendo per oltre il 90% all’Irpef, mentre l’intesa prevede un passo indietro sulla Web Tax, che avrebbe colpito le grandi piattaforme digitali – le cosiddette Big Tech – che operano in Europa

Lo ripetiamo con forza ancora una volta la vocazione manifatturiera Italiana, Emiliana Romagnola e Modenese è un patrimonio da difendere con finanziamenti e  politiche industriali coerenti, aprendo canali commerciali verso i paesi del BRICS e sostenendo la domanda interna  aumentando i redditi e rinnovando i contratti scaduti, in modo da  recuperare il potere d’acquisto a partire dai contratti della pubblica amministrazione.

Non ci sarà nessuna stagione di sviluppo e di crescita per il nostro paese se l’Italia si arrenderà alla perdita della nostra manifattura.

(Cgil Modena)