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Vertenza Marelli, avviata la procedura ‘Chapter 11’

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Vertenza Marelli, avviata la procedura ‘Chapter 11’“La preoccupazione per l’esito della vicenda Marelli è giustificata. La transizione verso un nuovo soggetto finanziario, diverso per natura e fini da quello che controllava l’azienda, apre a oggi più incognite che certezze”.

Così l’assessore regionale al lavoro, Giovanni Paglia, questa mattina a Roma al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante un incontro in cui è stato fatto il punto della situazione sul Piano di rilancio finalizzato al riequilibrio della situazione patrimoniale ed economico finanziaria della Marelli Holding. Alla presentazione al Mimit anche la sottosegretaria del Ministero del Lavoro, Fausta Bergamotto, la proprietà, le istituzioni regionali coinvolte (per l’Emilia-Romagna, Regione e Città metropolitana) e le organizzazioni sindacali.

La crisi coinvolge il maggior produttore italiano di componentistica auto, con più di seimila lavoratori in Italia di cui oltre 500 nello stabilimento bolognese in via del Timavo.

La Marelli Holding ha ottenuto l’accesso al ‘Chapter 11’ negli Stati Uniti dove la Corte del Delaware ha congelato la situazione debitoria per lavorare a un radicale piano di ristrutturazione. A meno di offerte di acquisizione entro 45 giorni, la proprietà del gruppo si trasferirà automaticamente dal fondo americano Kkr ai creditori, capitanati dal fondo Strategic Value Partners. Circa l’80% dei finanziatori della società ha firmato l’accordo di ristrutturazione del debito.

“Francamente- aggiunge Paglia- da quanto abbiamo appreso la notizia dell’avvio della ristrutturazione del maxi-debito può non essere in sé così preoccupante, persino in linea con la traiettoria della precedente acquisizione di Kkr. Il problema è che col passaggio da kKr a Strategic Value Partners, specializzata in situazioni di acquisizione di realtà in crisi, possono configurarsi atteggiamenti molto più aggressivi e diversificati sugli asset strategici, col rischio di ampi tagli su possibili situazioni a minore redditività. Oggi noi non disponiamo di una evidenza della redditività dei singoli stabilimenti italiani e questo ci espone a rischi evidenti, soprattutto in assenza di un chiaro affidamento sulle commesse future da parte del cliente chiave, Stellantis”.

“È quindi fondamentale- conclude l’assessore- un approccio forte da parte del Governo italiano, finalizzato a garantire una prospettiva di certezza industriale e allo stesso tempo una via di uscita positiva. Marelli è un grande patrimonio del nostro Paese, non possiamo permettere che venga messo a rischio da operazioni di ingegneria finanziaria e irresponsabilità produttiva”.