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Big data e intelligenza artificiale nella medicina e farmaceutica: imprese, startup, laboratori e centri di ricerca dell’Emilia-Romagna a Boston per interscambi nel settore della salute


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Big data e intelligenza artificiale nella medicina e farmaceutica: imprese, startup, laboratori e centri di ricerca dell’Emilia-Romagna a Boston per interscambi nel settore della salute
Foto di Emilian Danaila da Pixabay

Lo sviluppo di nuovi farmaci e di protocolli diagnostico-terapeutici. Il miglioramento dei processi produttivi farmaceutici basati su modelli matematici. La gestione remota dei pazienti che includano lo sviluppo di personal health system, dispositivi, piattaforme nonché applicazioni per l’acquisizione e condivisione di dati.

Sono gli obiettivi del bando “Bridging innovation program digital health – Boston 2021” del programma “Emilia-Romagna Go Healthy” approvato dalla Giunta regionale che guarda al Massachusetts, uno dei principali hub mondiali per le applicazioni della genomica, della terapia cellulare e dei big data applicati alla salute.

La misura è rivolta a imprese, sia grandi che piccole e medie, startup innovative e laboratori e centri di ricerca con sede in Emilia-Romagna e attivi negli ambiti big data e intelligenza artificiale applicati al settore salute e digital health. Il tutto per conoscere e diffondere migliori pratiche e promuovere collaborazioni in questi ambiti.

Col bando si punta a sostenere l’opportunità di avviare processi di internazionalizzazione verso l’area di Boston, di approfondire pratiche di open innovation nel settore specifico, attivare collaborazione imprenditoriali e di ricerca con ricadute sull’intero ecosistema dell’innovazione emiliano-romagnolo. Boston è considerata hub mondiale di innovazione nel settore sanitario e delle scienze della vita, grazie anche alla presenza di alcune fra le più prestigiose organizzazioni di ricerca e università come Mit e Harvard e di moltissime società sanitarie di fama mondiale. L’area di Boston ospita 25 ospedali e 20 centri sanitari, nonché oltre 120 aziende di It e Digital Health.

Le domande dovranno essere presentate entro le ore 13 del 22 marzo 2021 e successivamente saranno selezionati da un minimo di 5 ad un massimo di 12 beneficiari i quali avranno la possibilità di partecipare alle azioni di networking organizzate da Art-ER oltreoceano con laboratori universitari e cliniche, acceleratori che operano nell’ambito life science, parchi tecnologici, aziende e centri di ricerca altamente innovativi nonché aziende di settore che implementano pratiche di open innovation.

“Sosteniamo l’innovazione generata dalle imprese, dalle startup e dai laboratori di ricerca emiliano-romagnoli agevolando l’accesso a nuove opportunità internazionali. Con questo bando, in particolare, vogliamo favorire la diffusione sul territorio americano di una delle più importanti e avanzate filiere regionali, con l’obiettivo di aumentarne competenze e competitività- ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla-. Il distretto health e life science rappresenta per l’Emilia-Romagna, anche a seguito dell’emergenza pandemica, un ambito strategico prioritario con performance altamente innovative. Esplorare e sfruttare il potenziale delle nuove tecnologie, dei big data e dell’intelligenza artificiale nel campo della salute è la nuova frontiera su cui vogliamo puntare per creare buona occupazione e sostenere lo sviluppo economico dell’Emilia-Romagna e del Paese, in rete con le eccellenze mondiali del settore”.

Il bando
Le domande devono essere presentate esclusivamente compilando la modulistica allegata al bando Massachusetts inviandola in formato elettronico all’indirizzo mail art-er@legalmail.it (l’invio dovrà avvenire esclusivamente mediante Posta elettronica certificata – Pec). L’adesione al programma è gratuita per i soggetti dl territorio grazie al finanziamento della Regione Emilia-Romagna erogato ad Art-ER, ma la partecipazione a tutte le attività è obbligatoria. Per le imprese regionali coinvolte, la partecipazione comporta l’attribuzione di un aiuto in “de minimis” corrispondente al valore del servizio ricevuto gratuitamente.