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Reggio Emilia, Lapam sul rinvio dei dazi: “L’incertezza pesa sulle realtà del territorio, urge mantenere aperto il dialogo”

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Reggio Emilia, Lapam sul rinvio dei dazi: “L’incertezza pesa sulle realtà del territorio, urge mantenere aperto il dialogo”«L’estremo clima di incertezza non favorisce il lavoro delle nostre realtà. È indispensabile che il nostro Paese e l’Unione Europea mantengano aperto il dialogo con Washington per scongiurare un’escalation protezionistica che penalizzerebbe in particolare i territori fortemente esposti come il nostro». Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, si esprime con queste parole commentando il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore dei dazi USA annunciato da Donald Trump.

Resta dunque più tempo dunque per le trattative in corso con l’Ue, ma l’incertezza che regna attorno al capitolo dazi si ripercuote inevitabilmente sulle realtà imprenditoriali del territorio. Come emerge da un’indagine dell’ufficio studi Lapam Confartigianato, tra le 28 principali province italiane che esportano sul mercato statunitense, nel primo trimestre 2025 Reggio Emilia è in territorio negativo, con un calo pari al 13% trainato dai macchinari, che segnano un -25,1%. La provincia reggiana esporta verso gli Stati Uniti prodotti di micro e piccole imprese (MPI) per un valore di 220 milioni, di cui oltre la metà sono prodotti alimentari (52,1% dell’export di MPI), in crescita del 25,6% al primo trimestre 2025, la moda (24,4% dell’export), in calo del 4%, e i prodotti in metallo (18,6%), in crescita del 3,8%.

«Oltre a un mantenimento del dialogo – conclude Luppi –, allo stesso tempo chiediamo al Governo italiano misure concrete per sostenere la competitività internazionale delle nostre imprese: strumenti per la diversificazione dei mercati, incentivi all’innovazione e investimenti infrastrutturali ed energetici che rafforzino la resilienza del nostro sistema produttivo. I nostri imprenditori artigiani e le nostre micro e piccole imprese hanno dimostrato di saper affrontare le sfide globali con qualità, flessibilità e radicamento nei territori. Ora serve una visione strategica che le accompagni e le tuteli in questa nuova fase di incertezza».