
«Dopo la decisione del Tar Lazio, che non accoglie i ricorsi in materia di payback da parte delle imprese, la situazione si complica ulteriormente. Pur rispettando le sentenze, sosteniamo ancora una volta che la normativa del payback risulta non equa e rischia di far saltare un’intera filiera produttiva, mettendo a serio rischio la tenuta delle forniture del sistema sanitario nazionale, a danno di tutti i cittadini, e pregiudicando un comparto che rimane un’eccellenza a livello nazionale e internazionale, da salvaguardare e non da penalizzare».
Lapam Confartigianato e CNA commentano con queste dichiarazioni la sentenza dei giudici del Tar del Lazio la quale sostiene che le imprese avrebbero dovuto essere consapevoli del meccanismo.
«La sentenza – concludono da Lapam Confartigianato e CNA – rischia di portare al collasso tante realtà produttive che si dicono costrette a valutare il blocco delle forniture per gli ospedali. Rileviamo, inoltre, che gli sforamenti della spesa non erano conosciuti dalle imprese, pertanto sarebbe stato impossibile fare eventuali accantonamenti. Arrivati a questo punto, auspichiamo che la politica intervenga con un’azione finalizzata all’abrogazione della norma così come già più volte richiesto dalle nostre associazioni e risolvendo allo stesso tempo il problema delle annualità successive al quadriennio oggetto di sentenza, cioè quelle a partire dal 2019. Come associazioni ci attiveremo per un confronto immediato con i rappresentanti politici del territorio».