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Reggio Emilia: pubblici esercizi tra disperazione e confronto con le Istituzioni


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Il grido di disperazione lanciato nei giorni scorsi dai pubblici esercizi reggiani risuona giustamente nelle vie e nelle piazze deserte delle nostre città. Una disperazione che richiede soluzioni e forte impegno nel confronto incessante delle organizzazioni di rappresentanza con le istituzioni. È quanto sottolinea in modo accorato il presidente provinciale FIPE, la Federazione italiana Pubblici esercizi di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Fabio Zambelli.

«Le proteste – spiega Fabio Zambelli – sono ovviamente condivise: le ingiustizie e iniquità che provano questi ristoratori e il senso di impotenza sono anche le mie». «Ogni giorno – continua Fabio Zambelli – la Federazione fa qualcosa per arginare la crisi: discutere l’impianto del decreto sostegno, bloccare gli aumenti contrattuali di marzo 2021, ribattere a Inail la distanza dei due metri, battere i pugni sui tavoli del Pnrr e tanto altro. Alimentare queste legittime proteste non ci farebbe più sedere a quei tavoli dove andiamo a discutere cose così importanti».

«So che le cose qui sopra non valgono tanto quanto la protesta di pancia, che ripeto è legittima, ma – conclude Fabio Zambelli – dobbiamo riuscire a far convivere le due cose: senza l’operato della Federazione tante cose non le avremmo nemmeno ottenute».