Con un fatturato di 1,354 miliardi di euro e un risultato netto incrementato, rispetto all’esercizio precedente, di circa 3 milioni di euro, Sacmi archivia per il secondo anno consecutivo uno dei risultati migliori nella storia della cooperativa. È quanto emerge dal Bilancio Consolidato 2015 approvato oggi, 14 maggio dall’Assemblea dei Soci. “Come la capogruppo, Sacmi Imola, anche il consolidato del Gruppo Sacmi chiude decisamente meglio sia delle ipotesi di budget sia rispetto all’anno precedente”, sottolinea il presidente di Sacmi, Paolo Mongardi.
A dare i propri frutti anzitutto l’operazione realizzata negli anni precedenti, come la cessione di Negri Bossi quindi le acquisizioni di quote di Cosmec, Cmc,
Eurofilter, Mectiles e B&B fino alla più recente acquisizione del 100% di C&M Holding, operazioni che hanno già dato risultati superiori alle aspettative e i cui effetti si vedranno ancora di più nei prossimi esercizi.
A fare da traino, a livello di singoli business-mercati, sono i percorsi sviluppati sia nel Ceramics sia nel Packaging-Beverage. Nel dettaglio, spiccano i risultati delle società tedesche, con Riedhammer che, accanto ai business storici, consolida la propria quota di mercato sui forni dedicati alla cottura dei ceramici speciali, in sinergia con la Divisione Pressature Speciali di Sacmi Imola, mentre Sama suggella quest’anno i primi 20 anni di storia con un l’inaugurazione di nuove strutture (laboratorio stoviglieria) e un’organizzazione aziendale rinnovata.
Da evidenziare, in ambito Ceramics, il completamento del percorso di acquisizione del 100% di Intesa (smaltatura e decorazione digitale) e il bilancio positivo di Sacmi Forni grazie, in particolare, alle innovative soluzioni per la cottura delle grandi lastre (forni EKO). Risultati che si accompagnano al crescente successo della linea Continua+ e che, rileva il direttore generale, Pietro Cassani, “portano nella direzione di ulteriori investimenti sulla ricerca di soluzioni sempre nuove da offrire al mercato focalizzate qualità dei manufatti e versatilità produttiva, da un lato, e da attenzione ai consumi e riduzione delle emissioni, dall’altro; soluzioni pensate per coniugare efficienza e flessibilità nell’ottica di portare le aziende clienti verso la “smart factory”. Sviluppo, sostenibilità ambientale, creazione di valore condiviso per dipendenti e soci, clienti e stakeholder. Questo il modello di business di Sacmi, come commenta il presidente Paolo Mongardi fondato sui valori positivi della cooperazione italiana il cui obiettivo finale – come scritto nel Bilancio Sociale della cooperativa, dal 2015 “Bilancio di Sostenibilità” – è la creazione di benessere per la comunità, nel solco di una crescente sensibilità anche internazionale alle tematiche ambientali che Sacmi ha saputo anticipare con il progetto H.E.R.O – High Efficiency Resource Optimizer – riferimento per una serie di innovazioni tecnologiche su tutta la gamma di macchine finalizzate all’efficienza energetica.
Sul piano internazionale, con una quota di fatturato estero che sfiora il 90% ed in linea con i precedenti esercizi, Sacmi ha raccolto i frutti di una politica finalizzata ad incrementare le sinergie tra le diverse società del Gruppo su tutti i mercati di riferimento, con un occhio particolare agli investimenti nei Paesi più promettenti (dall’Africa al Far East, dagli Usa all’America Latina) ed a politiche produttive e commerciali volte a favorire un apporto equilibrato delle singole aree del mondo al fatturato complessivo del Gruppo.
Di grande rilevanza nel 2015 è stata la scelta strategica di aprire nello Stato americano del Tennensee una nuova filiale di Sacmi USA, di recente inaugurata per affiancare nel post-vendita gli importanti progetti realizzati nell’area da parte di molte aziende italiane. Così come, nell’esercizio appena concluso, ha dimostrato appieno la propria validità il piano di sviluppo del Beverage, con una gestione unitaria dell’intero portafoglio Packaging e la riorganizzazione funzionale delle strutture destinate a progettazione e after sales”.
Altrettanto positivi – a consuntivo – si mostrano i bilanci delle società attive in America Latina (Sacmi de Mexico e Sacmi do Brasil), mentre in Asia al crescente dinamismo del mercato indiano – con l’ottimo risultato di Sacmi Engineering India – si affianca il rallentamento del mercato cinese, a cui l’azienda sta facendo fronte, con una sempre maggiore attenzione all’efficienza e ai costi. Strategica resta in ogni caso la presenza del Gruppo nel Far East, con mercati come Indonesia, Malesia, Vietnam e Thailandia che acquistano rilevanza crescente per tutti i settori in cui il Gruppo opera.
In pieno sviluppo, anche nel 2015, è poi il mercato africano, sia del Nord – con Egitto, Algeria e Marocco – sia del Sud Africa e specialmente dell’Africa centrale, con una quota di investimenti diretti in crescita anche al di là dei tradizionali mercati di sbocco. “Un risultato ottenuto – ricorda il direttore generale – grazie alla politica lungimirante di Sacmi che, negli scorsi anni, ha dislocato nel continente nuove sedi e filiali e sviluppato una rete capillare di assistenza per operare vicini al cliente ed al mercato di riferimento”.
“Coerentemente con i risultati della capogruppo – sottolinea il direttore, Pietro Cassani – anche l’anno in corso per Sacmi si è avviato con un ottimo portafoglio clienti e le aspettative sono di un miglioramento dei ricavi e dei margini, con una crescita prevista in particolare per le Divisioni Closures e Beverage e per il settore Food. Certo, le perturbazioni in atto sullo scenario internazionale sul piano sia macroeconomico sia geopolitico non potranno non avere conseguenze anche sui risultati del Gruppo in determinate aree. Ma siamo convinti che, grazie al lavoro quotidiano di un management qualificato e puntando su innovazione e qualità, come nella tradizione Sacmi, tutti gli obiettivi potranno essere raggiunti con successo”. Il 2016 sarà per Sacmi anche un anno di svolta nella direzione di Industry 4.0, la fabbrica del futuro dove mondo reale e “fisico” delle macchine e mondo “virtuale” della digitalizzazione si fondono. Industry 4.0 è l’internet delle cose e dei servizi, dove a una completa integrazione e controllo del processo si affianca una produzione sempre più just in time, dove sensoristica avanzata sugli impianti, sistemi automatizzati di gestione degli ordini, servizi di prototipazione rapida vengono a far parte di un unico processo, totalmente integrato, al centro del quale vi sarà il dato e, quindi, le nuove professionalità capaci di gestirlo e governarlo. Accanto ad una rivoluzione dei processi l’obiettivo è quello di fondare, nella casa madre imolese, una vera e propria “Academy 4.0” dedicata alla formazione sia delle risorse interne sia di clienti e partner.
Forte dei positivi risultati economici, aggiunge il presidente di Sacmi, Paolo Mongardi “la cooperativa potrà continuare ad investire sulla ricerca per fornire nei prossimi anni soluzioni innovative al mercato, sempre focalizzate su prodotti di qualità e servizi di alto livello, a partire dalle esigenze dei nostri clienti. E potrà continuare a sviluppare percorsi di mutualità esterna e solidarietà, sul piano internazionale e nazionale: anche nel 2015 sono state destinate risorse importanti al fine di migliorare la qualità della vita del territorio locale, sostenere la sanità, la cultura e varie attività formative per i giovani, a cui si aggiungono oltre 14mila ore di formazione per i collaboratori, 359 giornate uomo di attività di progettazione e collaudo presso i clienti, l’impegno quotidiano per la sicurezza del lavoro che – anche grazie alle nuove tecnologie – diventerà sempre più qualificato, mettendo al centro l’uomo e le proprie competenze. Questi sono i valori della cooperazione, sin dalle origini, che il Gruppo Sacmi ha saputo coltivare e proiettare nel nuovo millennio”.