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Tecnologia italiana per Kütahya Seramik (Turchia)


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stabilimento-kutahyaAl Cersaie con un proprio stand e a Tecnargilla con le lastre sottili di grande formato in mostra nel padiglione del fornitore System: il gruppo NG Kütahya Seramik ha presentato il meglio della propria produzione nelle recenti fiere italiane della ceramica. Si tratta del risultato di un ingente investimento di circa 80 milioni di euro per il nuovo impianto avviato di recente nella città turca di Kütahya e destinato a produrre lastre. Una superficie di 320.000 mq, di cui 77.000 coperti, per una produzione giornaliera di 28.000 mq.

Il gruppo turco continua così la collaborazione con i produttori italiani di macchine (in questo caso Sacmi e System) proponendo lastre di granito tecnico con spessori variabili da 6 mm a 20 mm, utilizzabili sia per pavimento che per rivestimento. A breve, inoltre, saranno disponibili anche le lastre per le facciate esterne. La dimensione massima – realizzate grazie a GEA, sistema di pressatura senza stampo dell’atomizzato fornito da System – è 160×480 cm e rappresenta il formato maggiore mai realizzato in ceramica. A integrare la gamma, una serie di altri formati complementari: 160×240, 120×240, 120×120, 80×160, 60×120, 80×80, 60×60 cm.

Completano l’impianto due presse Sacmi da 6500 ton e da 7500 ton, due forni Sacmi (145 metri di lunghezza e 2,4 metri di larghezza) e il sistema di imballaggio “4phases” di System.

Il nuovo impianto consolida la posizione di  Kütahya nel mercato turco e apre nuovi scenari di esportazione sia in Europa che nelle Americhe. Tra gli obiettivi di mercato anche i paesi di lingua russa e i paesi asiatici. In Italia, Kütahya ha inoltre avviato contatti strategici con alcuni potenziali partner nel mondo della moda e del design.

“L’Italia è la patria dell’estetica e del buon vivere – commenta Erkan Güral, CEO di NG Kütahya Seramik Porselen Turizm Sanayi A.Ş.Erkan Güral – per questo noi siamo molto attenti alle tendenze e ai gusti degli italiani, con i quali vogliamo instaurare partnership di successo. Senza considerare la radicata cultura industriale legata alla tecnologia per la ceramica e l’importanza logistica dell’Italia. Per diventare un’azienda veramente internazionale dobbiamo fare tappa qui. Ci presentiamo quindi non in una logica di competizione con i produttori italiani di piastrelle, quanto piuttosto alla ricerca di opportunità e di collaborazioni”.