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Export imprese: firmato protocollo d’intesa tra Confindustria Modena ed Agenzia delle Dogane


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Confindustria-doganeConfindustria Modena e l’Agenzia delle dogane hanno firmato un protocollo d’intesa per sostenere con nuovi e più moderni mezzi il processo di internazionalizzazione delle imprese modenesi. L’accordo, siglato dal direttore di Confindustria Modena Giovanni Messori e dal direttore interregionale per l’Emilia-Romagna e le Marche dell’Agenzia delle Dogane Pietro Alidori, prevede una serie di iniziative concrete che sarà organizzata dal prossimo autunno.

Il primo vero obiettivo di questo accordo è demolire il luogo comune che vuole l’ente doganale distante e preposto esclusivamente al controllo e al sanzionamento. «Niente di più sbagliato», esordisce Pietro Alidori. «L’agenzia di Campogalliano deve diventare un fedele alleato per le aziende modenesi, un collaboratore con cui tracciare piani e strategie per presenziare nel miglior modo possibile i mercati internazionali».

Di volta in volta, attraverso seminari di formazione e informazione, si entrerà negli aspetti tecnici della materia doganale: dalla definizione dello status di Aeo (Operatore economico autorizzato) alla descrizione degli strumenti Itv (classificazione doganale) e Ivo (origine), fino ad abbozzare le linee principali del progetto Falstaff.

Ma al di là degli aspetti teorici e formativi, l’intesa raggiunta ha l’ambizione di offrire a tutte le aziende del territorio un presidio fisso (sia esso l’associazione sia esso la stessa agenzia di Campogalliano) con cui risolvere i dubbi, le incertezze e le difficoltà operative che quotidianamente all’interno dei loro stabilimenti si trovano a dover gestire.

«Accogliamo in modo estremamente positivo la firma di questo accordo», afferma Giovanni Messori. «Siamo certi che si tradurrà in un’ulteriore vicinanza tra imprese e Agenzia delle dogane. Il punto di partenza di questa intesa è una verità resa praticamente incontestabile dalla crisi dell’ultimo quinquennio: l’economia del Paese è fortemente dipendente dall’export. Vale per il sistema Italia ma a maggior ragione vale per un territorio a forte vocazione internazionale come il nostro».

«Vogliamo dare nuovo impulso all’internazionalizzazione del sistema produttivo locale», sottolinea Pietro Alidori. «Fare export non è più un’opportunità. Oggi è una necessità e per certi versi un obbligo. Con il protocollo appena sottoscritto vogliamo inaugurare una nuova stagione di collaborazione e sinergia con il mondo delle imprese e di chi le rappresenta».

 

Modena, provincia a tutto export

Negli ultimi due anni l’export della provincia di Modena è cresciuto del 12 per cento. E i settori che hanno pesato maggiormente sono stati quelli tradizionali: Macchinari (24 per cento), Mezzi di trasporto (24 per cento), Ceramica (16 per cento), Alimentare (10 per cento) e Tessile (8 per cento).

Gli Usa sono diventati il nostro primo mercato di esportazione, al secondo posto la Germania. I mercati maturi dell’Unione europea detengono ancora una fetta importante del nostro export (37 per cento). Al contrario, i mercati emergenti sia vicini (Europa dell’est, Marocco, Medio Oriente) sia lontani (Cina, Filippine, Perù, Indonesia) non detengono ancora volumi elevatissimi ma percentuali di crescita mediamente elevate (+18 per cento).