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Un ricordo di Enrico Silingardi


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(riceviamo e pubblichiamo)

Uomo singolare, pervicace nei propositi e di spiccate virtù umane. Dotato di un patrimonio genetico che lui riteneva avere ereditato dalla madre Anna, deceduta centenaria, Enrico era costituito da una struttura fisica a se stante, la cui forza mascherava un insito inganno che non sempre l’età rivela. Altri, i più, si sarebbero ritirati a godere il cospicuo frutto delle loro fatiche, Enrico no. Diceva che il lavoro, anche il più manuale, per lui era la vita e aggiungeva che ‘quando io non potessi più recarmi a svolgere le mie mansioni, preferirei nostro Signore mi chiamasse a se’.

Fu tra i primi pionieri della commercializzazione delle piastrelle in ceramica, i cui pochi fornitori erano i produttori presenti sul territorio sassolese: la loro produzione era in gran parte destinata al mercato interno e ai pochi commercianti locali che, a loro volta, costituivano clientela cui vendere il prodotto. Fu l’inizio di un percorso che Enrico intraprese tra mille difficoltà e che segna, ancora oggi, un susseguirsi di successi non privi di laboriosa ed estenuante dedizione. Le aziende di Enrico oggi sono guidate da figli Carlo, Massimo e Luca: Enrico, cui non mancavano lungimiranti vedute, proiettate al futuro, aveva già provveduto ad assicurare la successione, come più e meglio si potesse fare. Il commiato da lui ci avvicina, solerti, alla moglie Valeria, ai figli, alle nuore e ai nipoti e agli amici. E ai tanti che lo conobbero e che, immaginiamo, ne esalteranno il ricordo.

(l’amico Andrea Vincenzi)