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Tragedia Lampedusa: sgomento, indignazione, lutto


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“La solidarietà e l’indignazione non bastano più, ormai è un problema di civiltà. Di fronte all’orrore di quanto avvenuto a Lampedusa non si può continuare a parlare. Servono fatti, decisioni concrete che nell’immediato diano il senso di una svolta profonda per evitare che si ripropongano drammi di questo genere”. Lo afferma il sindaco di Modena Giorgio Pighi, come delegato Anci nazionale all’Immigrazione, commentando la tragedia che si è verificata al largo delle spiagge di Lampedusa.

“La spinta dei migranti verso condizioni più umane – sostiene Pighi – va trasformata in forza positiva, governata, rispettosa dei valori profondi della persona umana. Occorre procedere immediatamente, e solo l’intero sistema europeo può intervenire sui Paesi che danno origine ai flussi irregolari”.

Secondo Pighi “si deve mettere mano alle politiche complessive sull’immigrazione, sostenendo i Comuni nelle loro azioni e nei momenti di maggiore difficoltà. Governo e Parlamento devono avviare subito una profonda revisione della legge sull’immigrazione, che va resa capace di ridurre drasticamente l’area della clandestinità e di prevenire in radice i fenomeni criminosi alla base anche della tragedie di questi giorni. L’Unione Europea deve smettere di far finta di nulla, prendere atto della peculiarità della situazione italiana ed agire di conseguenza, garantendo da un lato una maggiore mobilità interna e dall’altra ipotizzando l’attivazione di canali protetti per l’ingresso in Europa per chi comunque ha diritto a chiedere la protezione internazionale”.

“Questi temi – conclude Pighi esprimendo anche vicinanza al sindaco di Lampedusa e a tutta la sua comunità – verranno al più presto discussi in sede Anci e trasformati in proposte concrete, che presenteremo al Paese e in tutte le sedi istituzionali”.

Un minuto di silenzio per la tragedia avvenuta questa mattina al largo delle coste dell’isola di Lampedusa è stato osservato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di oggi giovedì 3 ottobre. “Già 94 corpi sono stati recuperati ma mancano all’appello 250 dispersi – ha ricordato la presidente del Consiglio Caterina Liotti – Davanti a una simile tragedia non possiamo che esprimere il nostro più profondo cordoglio e unirci al grido di papa Francesco: E’ una vergogna che non deve più ripetersi”.

Venerdì 4 ottobre le bandiere e i gonfaloni della città saranno listati a lutto per esprimere dolore e solidarietà di fronte alla tragedia avvenuta questa mattina al largo delle coste dell’isola di Lampedusa. Il Comune di Modena accoglie l’invito del presidente dell’Anci, Associazione nazionale Comuni italiani ad abbrunare le bandiere davanti a una così grande tragedia.

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“Ci sono corpi ovunque” una frase che non può lasciare indifferenti e che segna il dramma di quanto è successo a largo di Lampedusa nelle scorse ore. Arci Modena, Cgil, Cisl e Uil stanno mobilitando la società civile modenese in un simbolico momento di riflessione per venerdì 4 ottobre alle 17.30.

Appuntamento alla pietra Ringadora dove saranno deposti fiori rossi in segno di lutto e cordoglio per le vite prese dal mare e dall’indifferenza. Un momento in cui interrogarsi su quanto il nostro Paese e l’Europa tutta stiano smarrendo il senso di umanità che è presupposto di ogni democrazia.

Anche il Sindaco Giorgio Pighi porterà il suo saluto.

L’appuntamento del 4 ottobre è anche un segnale di sostegno al Ministro Kyenge alla Presidente Boldrini per le ingiuste offese ricevute dalla Lega che le ha designate assurdamente come responsabili della strage.

Tutti i cittadini sono invitati ad unirsi al momento di cordoglio portando fiori rossi in omaggio alle vittime.

Hanno aderito: Rete primo Marzo Modena, Consorzio Cooperative Sociali, Forum del terzo settore, Casa delle culture, Auser

Per adesioni: modena@arci.it

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Siamo sgomenti di fronte all’ennesimo, enorme, dramma che si sta consumando a Lampedusa. Il bilancio, purtroppo ancora provvisorio, parla di quasi cento vittime, tra le quali donne incinte e bambini, e 250 dispersi, a causa dell’ennesimo barcone inabissatosi di fronte alla costa dell’isola siciliana.

Quanto accaduto si aggiunge all’altra tragedia avvenuta nei giorni scorsi a Ragusa, con tredici morti.

Non possiamo rimanere impassibili. La politica, le Organizzazioni Sociali, tutto il Paese debbono reagire e rivendicare iniziative da parte delle Istituzioni che prevengano ed impediscano queste tragedie.

Italia ed Europa debbono assumere urgentissime decisioni, a partire dalla necessità di creare corridoi umanitari, per non abbandonare chi cerca condizioni di vita migliori, o è in fuga da guerre e disperazione, in mano agli scafisti.

Va predisposto un piano di accoglienza strutturato su tutto il territorio nazionale, anche in considerazione del fatto che le ultime vicende internazionali, in particolare quelle riguardanti la Siria, hanno incrementato enormemente i flussi migratori.

Serve altresì un coordinamento a livello europeo delle politiche per l’immigrazione, per dare una risposta adeguata al problema di chi cerca rifugio e sicurezza nel nostro Continente, oltre ad una apertura, attraverso regole e accordi chiari, che consenta a chi vuole venire in Europa di farlo nella sicurezza e nelle legalità.

Per questo è necessario anche una iniziativa forte del Sindacato Europeo, finalizzata a sollecitare le Istituzioni del nostro Continente, affinché assumano le necessarie ed urgenti decisioni.

Il movimento sindacale, insieme alle tante forze che intendono mobilitarsi, deve attivarsi per sollecitare tali risposte, auspicando che nelle prossime ore il Governo proclami il lutto nazionale. Analoga decisione dovrebbe essere assunta dall’Unione Europea

Non basta il cordoglio e l’enorme dolore, ma bisogna avere la forza di affrontare questa gravissima emergenza con gli opportuni provvedimenti su scala nazionale ed europea. I migranti che hanno perso la vita nelle acque di Lampedusa, come le migliaia che sono sepolti nel canale di Sicilia, rappresentano un lutto che coinvolge tutti. Anche per questo va contrastato ogni spregevole tentativo di strumentalizzare questa tragedia in chiave di politica interna.

Invitiamo le strutture territoriali ad attivarsi nei confronti delle altre Organizzazioni Sindacali e delle diverse forze associative, per promuovere iniziative nelle prossime ore, con fermate simboliche, fiaccolate, presidi o qualsiasi altra iniziativa che serva a mobilitare concretamente la popolazione.

(Segreteria Regionale CGIL Emilia Romagna)

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«L’ennesima strage di migranti al largo di Lampedusa è una tragedia che scuote le coscienze di tutti gli italiani. L’affiorare di decine di corpi di disperati in cerca di una nuova possibilità non può lasciarci indifferenti: bisogna fare ogni sforzo, a tutti i livelli istituzionali e di responsabilità, per impedire che fatti come questi possano tornare a ripetersi. E’ anche ora che, nel nostro Paese, la si smetta di proporre nuovi e vecchi approcci ideologici sui temi dell’immigrazione. Bisogna, invece, passare a una più efficace politica – italiana ed europea- che sappia tenere insieme i necessari controlli e la sorveglianza del fenomeno con il rispetto del diritto di asilo per chi fugge da realtà politiche ormai incandescenti. Da una parte occorre contrastare con i necessari mezzi e uomini i trafficanti di morte, quelle bande che speculano sulla disperazione e la fame dei propri consimili. Dall’altra è necessario migliorare la risposta di aiuto e sostegno per tutti coloro che sono in fuga da situazioni di pericolo e degrado. Ma la vera svolta su questi temi deve arrivare dall’Europa. E’ l’Europa che deve sapere mettere in campo una nuova politica estera, forte e autorevole, in grado di produrre effetti duraturi sui focolai di crisi e fra le dittature che si sono instaurate o si stanno innescando nei paesi del Mediterraneo. Dentro i nostri confini, invece, – e il Pd lo sta sostenendo ormai da tempo – occorre mettere mano alla legislazione nazionale in materia di immigrazione. La Bossi-Fini, ancora una volta, si è dimostrata legge incapace sia di arginare l’immigrazione clandestina che di tendere una mano ai richiedenti asilo. L’Italia e l’Europa devono mettere in campo una politica complessiva che affronti in modo organico i temi delle migrazioni. Non basta, ad ogni nuova tragedia, piangere davanti al sacrifico di donne, uomini e bambini: occorre che la politica torni a fare il suo mestiere, e in fretta!»

(Paolo Negro, segretario provinciale del Pd di Modena)

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“Un’immane tragedia, che interroga la coscienza di tutti noi – dichiara Virginio Merola, Sindaco di Bologna – La notizia del naufragio di un barcone carico di migranti avvenuto al largo della costa di Lampedusa mi ha profondamente addolorato. E il dolore è ancora più forte se si pensa a quanto accaduto solo pochi giorni fa nel ragusano. Questa situazione non può più essere ignorata da un Paese civile e democratico come il nostro. I responsabili di questa tratta vanno immediatamente fermati. L’Europa e gli Stati del Nord Africa hanno il dovere di risolvere una situazione che si protrae ormai da troppi anni, e che ha lasciato dietro di se’ migliaia di morti. Auspico una risoluzione internazionale che riporti normalità nel Mediterraneo, affinché non sia mai più scenario di morte”.

Appresa la notizia il Sindaco Merola ha inviato un telegramma di vicinanza e sostegno al Sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini.

L’Amministrazione comunale di Bologna aderisce alla manifestazione indetta da Arci Bologna, Libera Bologna, Cgil, Cisl e Uil, in programma sabato 5 ottobre alle ore 16 in piazza Nettuno, a seguito della tragedia di Lampedusa.

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Il Partito democratico, i Giovani democratici e la Conferenza delle democratiche modenesi aderiscono al momento di riflessione organizzato da Arci, Cgil, Cils e Uil di Modena, per il tardo pomeriggio di domani, davanti alla pietra Ringadora in Piazza Grande.

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La direzione provinciale del Partito Democratico di Reggio Emilia ha osservato un minuto di silenzio in apertura dei lavori per la tragedia di Lampedusa.

Come ha dichiarato il responsabile nazionale Nuovi Italiani del PD, on.le Khalid Chauki, si é consumata una tragedia immane sulle coste di Lampedusa e, minuto dopo minuto, assume dimensioni enormi.

È ora di dire basta. Non si può restare indifferenti di fronte a questa ennesima giornata nera nella storia del nostro Paese, dell’Europa e del Mediterraneo. Il Governo d’intesa con l’Europa, deve impegnarsi con urgenza per trovare soluzioni definitive, l’Italia, e soprattutto la Sicilia, è la porta d’Europa, l’UE deve farsi carico di quella che è, a tutti gli effetti, una questione europea.

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Il Forum Immigrazione del Pd si unisce a quanti da tutto il paese in queste ore rivolgono i loro pensieri e i loro sguardi carichi di tristezza e agghiacciata incredulità, alle spiagge di Lampedusa e a quanti con le loro azioni stanno tentando in quei luoghi di alleviare le sofferenze.

Il nostro Mediterraneo è ancora una volta diventato un cimitero senza croci per quanti, uomini, donne e bambini, erano in cerca di speranza e futuro.

L’Italia deve farsi portavoce perché si attivino al più presto politiche europee volte ad evitare le tratte umane. Il nostro paese oggi può contare sulla competenza e sulla massima attenzione della Ministra Cecile Kyenge, per andare oltre i miopi e demagogici provvedimenti legislativi promossi dagli ultimi governi del centro destra come la legge Bossi-Fini.

È un lavoro e un progetto che le istituzioni a qualsiasi livello devono sentire propri. E’ indispensabile cominciare immediatamente una riflessione che coinvolga tutta la comunità europea perché si arrivi nel più breve tempo possibile ad azioni collegiali che evitino altre stragi come queste.

(Forum Immigrazione PD Reggio Emilia)

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Una delegazione del Partito democratico di Bologna, guidata dal segretario provinciale Raffaele Donini, sarà presente sabato 5 ottobre al presidio organizzato per le ore 16 in piazza Nettuno da Cgil, Cisl e Uil, dall’Arci e da Libera, alla luce dell’ultima immane tragedia avvenuta nel canale di Sicilia.

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L’Assemblea delle cooperative sociali di Legacoop di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza, riunite oggi al Museo Cervi di Gattatico, ha espresso la propria esecrazione e indignazione per quanto accaduto nei mari della Sicilia.

Un sistema di cooperative che vuole essere un soggetto importante di cambiamento sociale, non può rimanere indifferente alla tragedia che da anni coinvolge migliaia di migranti che aspirano a condizioni di vita e di libertà degni di un mondo civile.

I lutti che colpiscono questi migranti sono lutti che ci riguardano tutti, come cittadini e come paesi che dovrebbero essere civili.

Sono necessarie da subito una revisione drastica della legislazione in materia di immigrazione, e nuove politiche di accoglienza a livello europeo che non permettano più tragedie umanitarie come quella di Lampedusa.

Anche l’Europa deve fare la sua parte, ispirandosi a quei principi di solidarietà che le popolazioni italiane, e quelle siciliane in particolare, stanno dimostrando.

Siamo vicini al dolore che colpisce migliaia di persone, e anche noi esprimiamo un senso di profonda vergogna, ma ribadiamo che occorre una non più rinviabile modifica in tutte le politiche che riguardano i flussi migratori, e specialmente occorrono scelte che elimino alla fonte le situazioni di povertà e di guerra che toccano tanti paesi.