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Cersaie, una ‘lezione alla rovescia’ con Riccardo Dalisi


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Riccardo_DalisiTorna a Cersaie la Lezione alla rovescia. Protagonista quest’anno Riccardo Dalisi, tra i principali designer e architetti italiani, noto anche per il lavoro di ricerca sulla caffettiera napoletana. A interrogarlo sul palco del Europauditorium saranno, giovedì 26 settembre, gli studenti degli istituti superiori di Bologna, preparati dal materiale distribuito dall’artista durante lo scorso mese di maggio e dalle esperienze di laboratorio alle quali saranno invitati a partecipare. Sarà lo storico dell’Architettura Fulvio Irace, docente al Politecnico di Milano, a introdurre Riccardo Dalisi.

Dopo Enzo Mari, Alessandro Mendini e l’emergente Elio Caccavale, a Cersaie torna per questo singolare incontro con gli studenti – nell’ambito del programma culturale “Costruire, abitare, pensare” – un maestro di creatività italiana e impegno civile. Dalisi si presta tuttora, infatti, per condurre laboratori esperienziali con bambini e giovani anche appartenenti a strati sociali che vivono la difficoltà di ambienti, come il quartiere di Scampia a Napoli.

Difficile riassumere in poche righe l’attività di Dalisi, per la sua ricchezza, qualità, sperimentazioni e varietà. Laureatosi in Architettura a Napoli nel ’57, è stato allievo di Della Sala, che aveva lavorato con Gropius, e ha esposto i propri lavori in numerose collezioni private e nei più prestigiosi musei europei e d’oltreoceano. Nel 1979, incaricato dalla Alessi, inizia un lavoro di ricerca sulla caffettiera napoletana che conduce insieme ai lattonai e ai ramaioli di Rua Catalana: un viaggio che entra nell’anima della città, nella storia di un popolo.

In tutti i propri lavori Dalisi introduce nel design il folclore, i materiali antichi, la manualità artigiana, con un’inventiva che rievoca l’infanzia e la poetica del quotidiano. Nel 1997 ha realizzato un allestimento permanente trasformando e illuminando con materiali poveri Rua Catalana, rendendo la strada un monumento vivente. Nel 2010 ha promosso il premio Compasso di latta, per un design nel segno della ecocompatibilità, della decrescita e del sostegno umano.